Le mie trasgressioni

Non sono una ragazza libertina nella realtà, la mia timidezza che mi limita, la mia posizione sociale in vista nella cittadina dove abito, e soprattutto la paura di “impegnarmi sentimentalmente” mi limitano fortemente, e lasciavano in me quella voglia di avere storie di sesso soddisfacenti. Per sbaglio sono però riuscita a trovare un metodo che mi possa permettere di “giocare” senza nessun problema, e soprattutto senza nessun rischio per la mia persona, ecco perchè sono diventata una delle migliori troie al cellulare.

Come è avvenuta la mia trasformazione.

Ho conosciuto il servizio nel quale adesso lavoro, per caso parlando con una mia amica d’infanzia, che non vedevo da parecchi anni. Nel passato con lei avevamo avuto gli stessi problemi, problemi che ci avevano fatto passare gli anni delle scuole superiori come un calvario. Non riuscivamo infatti avere un avventura decente, e in alcuni periodi eravamo diventati lo zimbello dell’intero liceo che frequentavamo. Ci siamo rivisti dopo tanti anni, visto che le nostre strade si erano separate, e davanti a un bicchiere di vino abbiamo ripercorso quegli anni con la memoria, e fu allora che la mia vita cambio. La mia amica mi disse infatti che era diventata una “call girl”, termine anglosassone usato per identificare una ragazza al cellulare. Inizialmente non capii, e allora lei nel chiuso della macchina mi diede una dimostrazione. Accese infatti un secondo cellulare, cellulare che dopo qualche secondo squillò, e li dinanzi a me fece di tutto per eccitare un uomo. Fu un esperienza bellissima e sconvolgente, sentivo la voce ella mia amica diventare sempre più roca, e provai immediatamente la voglia di essere anch’io come lei. Non era solamente un qualcosa di psicologico, mentre assistevo a quella telefonata sentivo fremere tra le cosce, fremere che avrei imparato ad avvertire spesso.

Il mio essere troia al cellulare.

Finita la telefonata dinanzi all’ennesimo bicchiere chiesi spiegazioni alla mia amica, lei mi diede tutte le indicazioni, e allo steso tempo mi propose di far parte anche io della “squadra di ragazze” nel telefono erotico in cui lavorava. In quel momento non ero molto impegnata nel mio campo lavorativo, e accettai immediatamente. Sono passati quasi due anni da quella serata, e posso dire che la mia vita è totalmente cambiata. Mi eccito al telefono e lo faccio con sconosciuti che a loro volta si eccitano della mia voce e delle mie fantasie, fantasie che fanno risaltare la mia vera essenza di “femmina da letto”. Spesso con loro mi masturbo, ottenendo quel piacere sessuale che nella vita privata non cerco più, la mia massima soddisfazione è fare felici i miei amici, nella riservatezza della mia stanza, facendogli conoscere tutti i segreti più inconfessabili che la mia mente partorisce. Non lavoro per soldi, quelli per me non sono un problema, lo faccio per il piacere immenso che le telefonate erotiche mi riservano, un piacere che come spesso mi dicono i miei “amici telefonici” traspare dalla mia voce e la rende estremamente eccitante. Non ho paura nell’affermare che spesso anche durante le ore passate in ufficio, cerco di eccitarmi nel ricordo di quelle che ormai sono le “mie telefonate”, quando questo accade provo un desiderio irrefrenabile, e a volte sono proprio costretta fisicamente a “timbrare il cartellino” in uscita, andare in macchina accendere il “cellulare del lavoro” e sfogarmi con l’immancabile telefonata, che da li a qualche minuto sicuramente arriva. Quando questo accade la mia mente va alla mia amica, una amica che con la sua confessione, e soprattutto con la sua prima telefonata serale di due anni fa, ha cambiato totalmente la mia vita.

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