Come annullare un finanziamento senza penali

A volte ci troviamo incastrati in situazioni finanziarie che all’inizio sembravano così vantaggiose e convenienti, ma che col tempo si rivelano inadeguate, quando non addirittura svantaggiose e rischiose per il nostro bilancio. È il caso, ad esempio, di un finanziamento o di un prestito stipulato magari con grande entusiasmo iniziale, allettati da condizioni e offerte che poi non si adattano più al mutare delle nostre esigenze e delle nostre possibilità economiche. Improvvisamente ci ritroviamo con un fardello sulle spalle, vorremmo liberarcene al più presto, ma temiamo di dover pagare penali salatissime o costi proibitivi. Cosa fare in questi casi? Ecco alcuni utili consigli.

Controllare accuratamente il contratto

La cosa migliore è leggere con estrema attenzione tutte le clausole e i termini del contratto firmato con l’istituto finanziatore da cui abbiamo ottenuto il finanziamento. Spesso gli istituti, soprattutto quelli più corretti e trasparenti, inseriscono una clausola che concede al debitore la facoltà di recedere entro 14 giorni, senza l’applicazione di alcuna penale.

Si tratta di una sorta di ripensamento, un’opzione che ci consente di disimpegnarci dal contratto entro 2 settimane, nel caso in cui ci rendiamo conto che quelle condizioni sono divenute troppo onerose e pesanti. Controlliamo dunque con cura se nel nostro contratto è prevista questa clausola “salva-debitore”.

Richiedere l’estinzione anticipata

Se nel contratto non è indicata la clausola di recesso, non scoraggiamoci troppo presto. Possiamo comunque inviare una richiesta scritta di estinzione anticipata del finanziamento all’istituto creditore. Certo, questa opzione ha un costo, poiché comporta il pagamento di una penale, ossia la corresponsione di una percentuale sul capitale residuo del finanziamento, ma rimane una valida via d’uscita se non ne possiamo veramente più di quell’impegno finanziario.

Valutare strade alternative prima di estinguere il prestito

Prima di procedere con l’estinzione anticipata, che va considerata la “ratio extrema”, l’ultima spiaggia, valutiamo con grande attenzione se esistono eventuali strade alternative percorribili. Ad esempio, potremmo provare a rinegoziare il contratto con l’istituto finanziatore, chiedendo di prolungare la durata complessiva del finanziamento o di abbassare il tasso d’interesse.

Oppure, potremmo rivolgerci ad un altro istituto bancario o finanziario per richiedere un nuovo prestito a condizioni più favorevoli o sostenibili, utilizzando poi la liquidità ottenuta per estinguere il vecchio finanziamento troppo gravoso.

Ricorrere ad altre soluzioni prima di arrenderci

Ancora, se siamo proprietari di un immobile, potremmo valutare di accendere un mutuo ipotecario, utilizzando l’immobile come garanzia, per ottenere la liquidità sufficiente a ripianare il debito residuo del vecchio finanziamento. Oppure, in certi casi, è possibile persino cedere il proprio contratto di finanziamento o prestito ad un soggetto terzo, un istituto specializzato, liberandoci completamente dell’impegno con il vecchio creditore. Insomma, le alternative ci sono, basta avere un po’ di creatività e pazienza per scoprirle. L’importante, prima di arrendersi, è vagliare tutte le possibilità che il mercato creditizio può offrirci.

La cosa importante è cercare di ragionare con calma, facendoci consigliare da esperti del settore, per trovare la soluzione migliore e più indolore al nostro specifico caso.

Valutiamo con attenzione rischi e benefici di ogni opzione. Con un approccio lucido e razionale, e con il supporto di professionisti competenti, possiamo riprendere in mano la situazione.

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