Tra poco meno di un mese le elezioni in Italia

Il 4 marzo prossimo gli elettori italiani sono chiamati a recarsi alle urne per eleggere il nuovo parlamento.

Per la prima volta si voterà con un nuovo sistema, denominato “Rosatellum bis” che assegna una parte di seggi con il sistema maggioritario ed una parte con il sistema proporzionale.

In questi circa 30 giorni che ci separano dalle votazioni continua ampio e aspro il dibattito politico tra i vari partiti politici. Nella stessa tornata elettorale si voterà anche per i rinnovi di importanti consigli regionali come quelli di Lombardia e Lazio.

La nuova legge elettorale

Le elezioni in Italia vedono il debutto della nuova legge elettorale, licenziata dal parlamento con un voto di fiducia che ha visto convergere oltre alla maggioranza anche i voti di Lega e Forza Italia, mentre hanno votato contro tra gli altri Il Movimento 5 Stelle, i gruppi di estrema sinistra e Fratelli d’Italia.

Il Rosatellum bis è un sistema elettorale misto per il quale 1/3 dei seggi sia alla Camera che al Senato viene assegnato con il sistema maggioritario e i restanti 2/3 con il sistema proporzionale; la scheda che gli elettori riceveranno al momento del voto sarà però unica sia per la Camera che per il Senato. Saranno infatti indicati sia il candidato, unico, per il maggioritario, che i candidati, quattro al massimo per ogni lista, per il proporzionale, in ognuno dei collegi nei quali è stata suddivisa la nostra penisola.

Collegi che sono diversi tra i due rami del parlamento, dato il diverso numero di seggi da assegnare. Alcuni seggi, sei Palazzo Madama e dodici a Montecitorio, sono assegnati in base ai voti ricevuti dai partiti nella circoscrizione Estero.

Le coalizioni e le soglie di sbarramento

La nuova legge elettorale per le elezioni in Italia prevede la possibilità di formare le coalizioni, ne scenderanno in campo due, una di centrodestra ed una di centrosinistra, e la soglia di sbarramento, che sarà diversa per le coalizioni e per i partiti singoli.

La soglia minima da superare per le coalizioni è stata fissata al 10% su base nazionale, a patto però che almeno una delle liste che la formano abbia superato il 3%, mentre per le liste singole è proprio del 3%, sempre su base nazionale. Per alcune liste, quelle che rappresentano minoranze linguistiche, non devono superare il 3% nazionale, ma il 20% all’interno della propria regione di appartenenza.

Le candidature ed il voto

Il Rosatellum bis prevede che i singoli candidati possano presentarsi in più collegi, con la limitazione ad 1 per quanto riguarda la parte maggioritaria ed a 5 per quanto riguarda la parte proporzionale. Per l’elettore non c’è la possibilità di “voto disgiunto”, come avviene invece per le elezioni comunali. Pertanto gli elettori potranno esprimere il loro voto sia facendo un segno sulla casella del candidato dell’uninominale che su quella della lista o ad una delle liste, in caso di coalizione, che lo sostengono.

Nel primo caso il voto viene assegnato al candidato e poi ripartito tra le liste della coalizione in base alle percentuali di voto ricevute nel collegio, nel secondo è assegnato sia alla lista scelta che al candidato dell’uninominale.

Una delle novità di questa tornata di elezioni in Italia riguarda la scheda elettorale, che sarà munita del cosiddetto “tagliando antifrode”, che riporta un numero diverso per ogni scheda e che sarà staccato dalla scheda stessa prima dell’inserimento nell’urna e dopo aver controllato che corrisponda a quello annotato al momento della consegna della scheda stessa all’elettore.

La campagna elettorale ed i sondaggi

Per le prossime elezioni in Italia non potevano mancare i sondaggi sui risultati delle elezioni politiche, che periodicamente, e sempre più vicini l’uno all’altro, vengono sfornati dai vari quotidiani ed emittenti televisive, che si affidano ai vari istituti demoscopici per valutare il pensiero degli italiani riguardo alle intenzioni di voto.

La particolarità dei risultati di tutti i sondaggi, ma non una novità rispetto alle precedenti tornate elettorali, è nel numero degli indecisi, che si aggira sempre oltre il 35% degli intervistati.

Naturalmente si continuano a leggere, sugli organi di stampa e sui social, strumento molto utilizzato in questa campagna elettorale, i vari programmi, con le promesse che come di consueto tutti i partiti mettono sul piatto per convincere gli elettori.

Si assiste anche alla ormai consueta denigrazione dell’avversario, indicato come il “peggiore in campo”.

Lo schieramento politico, oltre ad una serie di partiti e movimenti minori, tra i quali una sigla storica come la “Democrazia Cristiana” che rischiano di fare da “contorno” vista la soglia di sbarramento al 3%, è formato dalle due coalizioni, quella di centrodestra, che ha riunito Forza Italia con Lega e Fratelli d’Italia, trovando anche l’appoggio di un quarto gruppo, Noi con l’Italia, e quella di centrosinistra, dove oltre al Partito democratico ci sono “+Europa”, Insieme e Civica popolare.

Corrono da soli invece sia il M5S di Di Maio, che Liberi e Uguali, la nuova formazione che ha riunito le varie anime della sinistra italiana intorno al nome di Pietro Grasso.

I programmi dei vari partiti

Come sempre nelle elezioni in Italia, la propaganda dei vari partiti spazia su una serie infinita di temi, tra i quali i più gettonati attualmente sono quello dei migranti, delle tasse e della spesa pubblica, con programmi che puntano a far breccia immediatamente nei pensieri degli italiani.

Si va quindi dal “reddito di cittadinanza” riproposto dal Movimento 5 Stelle insieme alla riduzione dei “costi della politica”, un impegno che i grillini hanno sempre posto in testa alle loro campagne, alla generica riduzione della pressione fiscale, sia per i singoli cittadini che per le imprese ed all’abolizione di un congruo numero di “leggi inutili”.

Per quanto riguarda il centrodestra nonostante la coalizione ci sono programmi diversi per i partiti che la compongono, con Silvio Berlusconi che torna a parlare di pensioni minime a 1000 euro e di eliminare le tasse su casa ed auto, la Lega che con Salvini punta forte sullo stop agli immigrati e Fratelli d’Italia che mette tra i suoi punti qualificanti gli asili gratis ed il Bonus Bebè.

Nel centrosinistra Matteo Renzi ha presentato un piano in 100 punti per il PD, tra i quali le riforme del sistema fiscale e di quello del lavoro, proseguendo quanto fatto dai precedenti governi, e la lotta alla povertà. Infine Liberi e Uguali si presenta con proposte legate ai temi del lavoro, della salute, delle pensioni e dell’eliminazione delle diseguaglianze.

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